di Maurizio Guiducci
Pubblicato su Work Dogs

Articolo di un po' di anni fa, alla fine dell'esplosione di "moda" per questa razza...

DOPO LA FINE DI UN INTERESSE DI MASSA

Quando la moda nei riguardi di una razza canina è in calo, come nel caso attuale del Siberian Husky, chi cerca un cane di quest'ultima è sempre più spesso una persona informata sulle caratteristiche e sulle esigenze che la razza ha. Passata l'onda dell'entusiasmo, sono sempre meno i caratteri "estetici" ad essere presi in considerazione, come il bianco/nero ed occhi azzurri, per capirci, e sempre più quelli caratteriali ed anche di tipo.

Resistono, è certo, ancora interessi di moda ma sempre più sfumati (questo fenomeno resta in ogni modo valido per tutte le razze). I gusti personali esclusivamente estetici, magari legati all'aspetto dei cuccioli, e le esigenze reali di un rapporto ben costruito col proprio cane, sono temi spesso in contrasto tra loro. Quando l'attenzione eccessiva, dopata dalla "filosofia" dell'immagine tipica della nostra società finisce, pur se con l'onda lunga, spesso negativa, del gran numero di cani prodotti negli anni del boom, chi cerca il compagno a quattrozampe lo fa con maggior riguardo al secondo, ben più giustificato, aspetto. Sono così anche destinate a spegnersi lentamente le leggende create da chi al cane si era avvicinato solo sullo stimolo di un facile entusiasmo, senza valutare bene gli impegni reali e le eventuali incompatibilità col carattere tipico della razza. D'altro canto, in passato, altre leggende si sono create e poi spente per quasi ogni razza che abbia cavalcato il successo; vedi quella del Dobermann, cane destinato ad impazzire dopo i sette anni perché...il cervello non stava più nel cranio. (E' quasi un motivo di culto storico!). Così, sempre più spesso, chi viene a prendere un cucciolo di Siberian, già peraltro presentandosi ben preparato, chiede ancora più informazioni in merito alle sue esigenze e consigli per instaurare con questo cane un rapporto dinamico e, perché no, valutare la possibilità di un'attività sportiva da dividere col futuro compagno. Se è vero quindi per chi alleva il dover fare i conti con una richiesta ridotta e con la presenza di molti cani frutto d'incroci casuali ed al limite del tipo, conseguenza dello "sfruttamento intensivo" figlio del gran successo di pubblico, la presenza di questo "nuovo" soggetto è grandemente gratificante. Soggetto in realtà presente anche prima ma nascosto dalla gran massa.

L'IDENTIKIT DEL PROPRIETARIO IDEALE

Il Siberian Husky è un nordico, visti i numeri potremmo considerarlo per il grosso pubblico il prototipo del cane nordico. Come ogni cane di questo tipo ha delle peculiarità caratteriali che vanno ben prese in considerazione, lo abbiamo più volte ripetuto, più sue caratteristiche uniche. In un breve sunto lo potremmo considerare un cane abbastanza indipendente che però cerca uno stretto contatto con l'uomo che richiede molto fermo e coerente; un animale che necessita di grand'attività fisica, assolutamente non aggressivo ed inadatto alla guardia, amico di tutti e che ama coprire molto territorio. Il suo futuro compagno a due zampe dovrà considerare bene queste caratteristiche e nel valutare le sue possibilità d'adattamento a questo cane, dovrà valutare nell'insieme tutta la famiglia di cui l'animale andrà a far parte. Dovrà considerarla un vero e proprio futuro branco e considerare in questo anche eventuali altri animali già presenti, con cui il Siberiano, se inserito in giovane età, convivrà tranquillamente. Ovviamente il cane non dovrà restare molto da solo, l'ideale è mai o pochissimo, ed in questo un nucleo famigliare composto anche da giovani in età scolare è l'ideale. Non è necessario possedere un giardino, il Siberian può benissimo vivere anche in un appartamento cittadino, ma è insindacabile il fatto di dovergli dedicare parecchio del proprio tempo in lunghe passeggiate, in sgambate al parco e magari in attività di tipo sportivo, come vedremo, e soprattutto gioco (il Siberian Husky è un grande giocatore). Una famiglia numerosa è ovviamente avvantaggiata potendo i suoi componenti prendersi cura del cane a rotazione, con vantaggi anche per quest'ultimo che finirà per svolgere una maggiore attività. In ogni caso non è un cane per persone che amano pigreggiare (che magari passano parecchie ore davanti la televisione). Il Siberian Husky non è un animale che può relegare la sua vita nell'indifferenza di un appartamento, od anche di un grosso giardino; in questo caso diviene un cane difficilmente gestibile, fuggiasco e distruttivo. Ogni razza canina presenta diverse esigenze, ed il futuro proprietario ne deve essere informato; siamo fermamente convinti che ogni atteggiamento deviante del cane sia dovuto ad un errato modo dell'uomo di rapportarsi nei suoi confronti (e questo vale anche per i cosiddetti cani killer). Nello scegliere di vivere una quindicina dei nostri futuri anni con un cane, ricordiamoci che siamo noi ad aver scelto lui e non viceversa. Il Siberian Husky necessita poi di un proprietario capobranco coerente e deciso (non violento). Ciò che non è consentito non lo sarà mai, così come ciò che lo è. Il cane in questo ricerca il proprio equilibrio ed un nordico è un cane sempre pronto a mettere alla prova il suo uomo.

UNO SPORT, UN GIOCO

Dal footing nel parco cittadino, ai trekking, brevi o lunghi, in montagna, alle corse con la bicicletta per finire, per i più decisi e fortunati, allo ski-joring ed alle corse con carrelli e slitte; avere un Siberian Husky ci porta a ricercare un tipo d'attività, dalla più semplice alla più impegnativa, che maggiormente si avvicini al lavoro per cui il cane è costruito. Ma se abbiamo scelto un Siberian come compagno, forse è proprio quello che cercavamo! Ricordiamoci solo di una cosa, ogni tipo di condizionamento del cane deve passare attraverso il gioco. Nella domesticazione, dal selvatico ancestrale al cane, uno degli aspetti più importanti, forse il fondamentale, è stato l'aspetto ludico che accomuna le due specie. Uomo e cane, animali di branco, hanno trovato senz'altro un forte canale di comunicazione proprio avendo entrambi la caratteristica di mantenere l'aspetto del gioco anche in fase adulta. La forte simbiosi mutualistica che si è creata e che ha ancora senso d'esistere pur se traslata su di un piano culturale, passa anche attraverso il gioco. Non dobbiamo dimenticarlo quando insieme al nostro Siberian inizieremo a lavorare, a giocare. L'attività più semplice, ancora di più se già siamo appassionati cultori di footing, è andare a correre col proprio cane. Una cinta in vita (l'ideale sarebbe una cintura da roccia ma visti i costi è preferibile approntare una solida fettuccia in cordura di nylon), un moschettone del tipo da montagna con blocco a vite, un solido cordino possibilmente di corda dinamica da roccia 5-7 mm, un moschettone a girella (del tipo di quello dei guinzagli) ed un'imbragatura da sleddog per il nostro compagno. Necessaria è la conoscenza dei nodi da montagna (o nautici) e l'eventuale corso da boy scout, dimenticato, potrebbe tornarci utile; in ogni caso è facile reperire dei piccoli testi con elencati i vari tipi di nodi. In realtà potendoci servire anche solo "l'inseguito semplice" (nomenclatura da montagna) sarà possibile farcelo insegnare dal negoziante che ci venderà la corda che necessariamente è uno specialista. Un controllo a che il tutto sia solidamente ancorato ed incitiamo il nostro cane a correrci davanti ed a tirare, invitiamolo a quello che per lui (ma anche per noi) dev'essere un piacevole gioco. Con calma, senza pretendere d'essere capiti subito, e senza irritarci; molto probabilmente il Siberian Husky, che questo gioco l'ha nel sangue, ci asseconderà molto presto. Gratifichiamolo con lodi ad ogni suo progresso. Insegnamogli a tenere il sentiero dandogli un secco "no" quando cercherà d'andare per prati, a partire e fermarsi a comando e, se abbiamo velleità di future gare, a girare a destra e a sinistra anche qui con dei comandi verbali (si possono usare quelli internazionalmente usati nello sleddog ma ogni tipo di parola associata ad un ordine va bene). Il tutto ovviamente per gradi, un comando alla volta e lodiamo il nostro cane ad ogni progresso ed alla fine d'ogni seduta "d'allenamento". Se importante è l'impostare il lavoro col cane come un gioco, altrettanto fondamentale è il procedere progressivamente, senza stancare o annoiare l'animale che potrebbe per questo perdere desiderio in ciò che sta facendo. Non ripetere più volte lo stesso percorso e variare il più possibile i percorsi nei giorni a venire. Il Siberian Husky è un grande risparmiatore d'energie, il suo retaggio lo impone, e ripetere più volte un anello per tornare sempre allo stesso punto nella sua "logica istintuale" è solo lavoro inutile. Queste sono le regole generali, per informazioni più dettagliate ovviamente rimandiamo a scritture più tecniche. Ciò che ci preme è sottolineare la facilità con la quale si può iniziare ad improntare un'attività sportiva col Siberian Husky. Le regole per il trekking in montagna sono le stesse, ma essendo l'azione più lenta, più tranquilla, in posti per lo più isolati, con soste ristoratrici e con un impegno che minimo ci prenderà un giorno intero, forse avremo ancor più la possibilità di assaporare il carattere, la selvaticità di questo cane e di riconoscere in noi stessi quelle caratteristiche che hanno fatto si che tra le due specie si stabilisse un legame così forte. Forse anche per noi potrebbe essere l'occasione di ritrovare qualcosa di cui non avevamo più memoria. Per questo tipo d'attività esistono in commercio delle bisacce da mettere sulla schiena del cane e che potranno aiutarci nel portare il mangime per quest'ultimo. Informiamoci che nella zona in cui andremo sia consentito portare i cani (nei parchi nazionali non lo è), procuriamoci una cartina, chiediamo notizie a proposito delle difficoltà del percorso in relazione alle nostre capacità ed al fatto di essere con un cane (che non sa arrampicare!) e, se andiamo soli, lasciamo detto a qualcuno il tragitto programmato. Il passo dalla corsa a piedi alla bicicletta è rapido una volta che il cane ha imparato le regole base, anche qui rimandiamo a scritti più dettagliati, l'unica cosa da curare in questa è la prudenza. Le velocità che si possono raggiungere anche con un solo cane non sono poi così basse! Così avremo scoperto che per lavorare con un Siberiano non è poi così indispensabile la neve! E su terra è possibile correre anche con carrelli tirati da vere mute. Per quel che riguarda gli sport più complessi, è forse bene riferirsi a qualche club che organizza gare dove potremo cercare dei consigli. Scopriremo così come si realizza una linea di traino ed un ammortizzatore, noteremo che il materiale impiegato per le linee spesso è tradizionalmente diverso e più economico; materiale di provenienza nautica in fibra sintetica che va unito intrecciando le fibre con un ago. Impareremo le dovute tecniche. E' inutile affermare che per lo ski-joring bisogna conoscere un po' di sci da fondo (in fin dei conti è fare sci da fondo...trainati dal proprio cane).

UNA FILOSOFIA DI VITA

Trasformare la corsa mattutina o la passeggiata in bici in qualcosa in compagnia del proprio Siberian Husky è una sensazione estremamente gratificante; il cane è lì davanti pronto ad ogni ordine con le orecchie rivolte indietro, verso il suo capobranco umano, e una voglia matta di correre. Il tempo impegnato è in fin dei conti lo stesso di quando la nostra attività era...in solitaria. Il piacere senz'altro maggiore e la riscoperta di radici antiche. Noi più gratificati, il cane con uno scopo, il suo scopo; avremo sicuramente un animale ben gestibile e perfettamente integrato nel nostro-suo branco. Anche l'andare per sentieri montani, cosa possibile in ogni parte della nostra penisola è un'attività che in fondo non ci toglierà molto del nostro tempo. Spenderemo parte dei fine settimana e ciò che ne riceveremo non sarà certo poco. Per chi poi avrà la fortuna di cimentarsi in qualche piccola gara in compagnia del Siberian, o se ne avrà le possibilità, con più d'uno, le soddisfazioni non mancheranno certo così come la possibilità d'incontrare altra gente con gli stessi interessi. Ed in fin dei conti proprio gareggiando si potrà scoprire la cosa più profonda nel rapporto con questo cane. Quando riusciremo ad assaporare appieno l'aria che ci sfiora e gli schizzi di terra o neve che le zampe frenetiche lì davanti ci gettano sulla faccia, riuscendo a disinteressarci della classifica che otterremo alla fine (quasi un'utopia per noi occidentali), saremo forse più vicini al nucleo originale che ha "creato" il cane dei Chukci; perché il cane ed il suo popolo erano un'unità e l'unità faceva la sopravvivenza. E staremo lì a giocare col nostro Siberian, perché è il nostro cane che vuole giocare con noi.

Oggi vi proponiamo...

  • Una regola? Non l'infrango ma l'aggiro

    ...ovvero: Siberian Husky In termini generali, e non parlando solo di cani, una regola si rispetta, o si infrange, oppure si aggira. La prima cosa può significare condividere la regola o temere una punizione alla sua infrazione. La seconda il non aver capito la regola, o se, avendola capita, decidere di non rispettarla (o rifiutare di rispettare qualsiasi regola) andando incontro alle conseguenze della sua infrazione. La terza è la via più complessa logicamente che cerca una terza soluzione che consenta di non infrangere la regola ma comunque di arrivare a ciò che quella regola, nelle intenzioni di chi l'ha fissata, voleva impedire.

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