di Manuela Rossetti e Maurizio Guiducci
Pubblicato sulle News del SHCI
Se l'insieme, (angoli, rapporti, appiombi, ed assolutamente non ultimo il movimento che di questi è conseguenza ed oseremmo dire sintesi), nell'aspetto morfofunzionale di un Siberian Husky (cane da lavoro, non dimentichiamolo) ha una parte fondamentale, il carattere dovrebbe rivestire un ruolo altrettanto importante. In zootecnia parlare del carattere comportamentale di una razza è elencare le caratteristiche peculiari che, derivate da quelle istintive della specie selvatica, sono accentuate, mitigate, rese predominanti o praticamente eliminate dalla pressione selettiva umana foss'anche primitiva; come per i caratteri morfologici del resto. Il tutto finalizzato al compito d'ausiliario che quell'animale aveva nei confronti dell'uomo.
Il carattere non è quindi da intendersi in senso antropomorfo (anche se un soggetto può avere comunque variazioni individuali ed una sua "personalità") ma deve essere inteso come quella serie di comportamenti innati e determinati geneticamente, tipici di una razza: un cane da guardia avrà un forte senso territoriale, uno da slitta un desiderio naturale al traino... Il comportamento caratteriale fa quindi parte, insieme a tutti gli altri aspetti biologico-morfofunzionali, del fenotipo di un animale; ovvero la risultante dell'interazione tra ciò che è codificato geneticamente e l'ambiente in cui il soggetto cresce e vive. Un buon Siberian Husky deve essere correttamente costruito, muovere bene (ma ciò non sempre è ben apprezzabile in esposizione, alle volte non è tenuto nella giusta considerazione dai giudici ed in ogni caso si tratta di un movimento "teorico" non potendo essere valutato correttamente in situazioni di lavoro), ma, soprattutto, avere un innato desiderio di corsa che lo porta, una volta imbragato, a tirare naturalmente (se il cane non ha avuto forti condizionamenti in senso negativo) con gran voglia di correre. Un Siberian costruito alla perfezione e che finanche muova bene ma non possieda questa dote caratteriale, non è assolutamente un buon Siberian Husky; com'è anche vero il contrario. Dovrebbe essere lapalissiano! Purtroppo in mostra quest'aspetto caratteriale non è evidenziabile e la dicotomia (alle volte anche feroce) tra il mondo delle expo e quello del lavoro di certo non aiuta proprio. E gli eccessi esistono, e sono comuni ad entrambi i mondi!
Il carattere del Siberiano oltre alla sua caratteristica principale del desiderio del traino e della corsa, presenta tutta quella serie d'aspetti che fanno da corollario e che derivano anch'essi dalla selezione che il cane ha subito, selezione finalizzata al suo lavoro. Tutti conosciamo la storia antica del Siberian, e nello Standard di razza questo temperamento è riportato: "Il temperamento del Siberian Husky è amabile ed amichevole, ma nello stesso tempo attento e curioso. Non dimostra le qualità possessive del cane da guardia né è eccessivamente sospettoso con gli estranei (...) La sua intelligenza, docilità e disponibilità fanno di lui un compagno amabile ed un lavoratore generoso". Così la docilità, la naturale predisposizione al rapporto con l'uomo, il corretto inserimento nel branco ne fanno un ottimo cane da muta. Aggiungeremmo anche la selvaticità (conseguenza del tipo di selezione cui questo cane è stato sottoposto dal suo popolo) che come per tutti i nordici ne fa un cane particolare, spesso frainteso, da amare o odiare. Tutte queste caratteristiche, insieme al "desire to run" ed indubbiamente alle peculiarità morfologiche e di movimento, sono l'Unità che forma questo cane ed è ciò che un allevatore dovrebbe cercar di mantenere. Di là dalle mode del momento, sia di vendita che (ahimè) d'esposizione. Anche a costo d'avere pochi o nulla campioni in allevamento. Molti cani hanno perso il desiderio alla corsa e se fosse vero quello che da più parti abbiamo ascoltato ma ancora (per fortuna) mai verificato, cioè di soggetti addirittura mordaci, dovremmo suonare un campanello d'allarme. Certamente l'importazione e "l'allevamento" selvaggi durante il boom hanno portato a cani che poco avevano del Siberian, anche come temperamento e, guardando ai numeri, sono purtroppo questi che, in mano a privati, attualmente si riproducono maggiormente e casualmente. E qui nuovamente sarebbe compito di noi allevatori, del club di razza e (sic) dell'ENCI fornire informazione. Al di là d'ogni interesse, anche di sola vanità, che non sia quello della razza. Questo problema esiste, è gravissimo e nessuno lo può negare.
Molti dei Siberian Husky che vanno in expo hanno probabilmente perso il "desire to run" e sono stati trasformati in cani, spesso anche corretti ma che hanno perso il loro significato base di cane da lavoro. Andremo forse controcorrente ma non crediamo affatto nell'impossibilità di tenere le due cose insieme; bello e bravo, in questo caso, sono sinonimi. Al limite preferiremmo un cane moderato con caratteristiche caratteriali e morfologiche il più vicine possibile al tipo. Non abbiamo ricette magiche e neanche potremmo averne, vista la nostra ancor breve esperienza ma riteniamo che compito di tutti sia quello di recuperare questo patrimonio caratteriale che rischia di andar perso od, al minimo, gravemente compromesso.