di Stefano benni

Ulisse incontra un Foxfirst... da Achille pié veloce

Achille piè veloce - Stefano Benni

E quando quella solitudine cominciava a intristirlo, improvvisamente vide scodinzolare davanti a se un cagnolino. Apparteneva alla diffusa razza Foxfirst: mamma volpina e babbo il primo che se la tromba. Era bianco con mascherina nera, e sulla medaglietta c'era scritto Fantomas. Socchiuse gli occhi e si mise a defecare davanti a Ulisse. Ma non ci riusciva. Non trovava l'ispirazione. Restava lì a zampe divaricate, con un'aria tra sofferente e attonita. Poi invocò la musa Scatonia e riuscì a depositare al suolo una lenticchietta, un mezzo endecasillabo di merda. Quindi si mise a raspare come se dovesse sotterrare un osso di brontosauro, o nascondere le sue tracce a un'orda di licaoni.


- Così a volte è la creazione artistica - sospirò Fantomas - tanta fatica per nulla...
Ulisse scosse la testa e si risvegliò. Si era addormentato di nuovo, tutto storto sulla panchina.
- Non leggerai mai più tutta la notte - ripeté, come un comandamento.
Il cane mascherato gli annusò i piedi e Ulisse lo grattò sul coppino, disturbando le pulci colà condominiate. Sopraggiunse la proprietaria del cane, una vecchia dai capelli argentei e dai neri occhiali, mimetica al cane. Forse sofferente di stipsi anche lei.
- Fantomas riconosce le brave persone - disse - mica si fa carezzare da tutti.
- Bravo Fantomas - dissulisse.
- Fantomas è un cane speciale. Gli manca la parola.
E anche una purga, pensò Ulisse, vedendo il tapino in preda a un nuovo blocco creativo.
- Pensi - disse la vecchietta - che in casa lui non mangia niente se non ha il permesso. Può esserci qualsiasi manicaretto in cucina o in sala da pranzo, ma lo abbiamo educato a non toccarlo. Mio marito Aldo lo faceva salire su una sedia e stare a tavola con lui, poi gli metteva davanti un piatto con la bistecca e gli ordinava: fermolì, guaiatè. E Fantomas sbavava, ma restava immobile, finché mio marito non si mangiava tutta la carne. Beh, pensi che un giorno io avevo preparato una cotoletta e dico a mio marito: Aldo, vieni a mangiare che è pronto, ma lui restava di là davanti alla televisione e non arrivava. Aldo vieni a mangiare che si fredda, ripeto, e mentre dico così vedo Fantomas che prende in bocca la cotoletta e se la mangia. Brutta bestia, dico! E invece sa cos'era successo? Vado di là e mio marito è con la bocca storta davanti alla televisione, morto secco sternito, un ictus. Capito l'intelligenza di Fantomas? Aveva capito che mio marito la cotoletta non la mangiava più.