di José Saramago

Tomarctus, cane dal nome erudito, incontra il suo padrone che appare ogni tanto...

L'uomo duplicato - José Saramago

...La porta della stanza, che era solo accostata, si è aperta silenziosamente nella penombra. Tomarctus, il cane di casa, era entrato. Veniva a indagare se questo padrone, che compare solo ogni tanto, c'era ancora. E' di taglia media, un tizzone tutto nero, non come gli altri che quando li guardiamo da vicino si nota subito che tendono verso il grigio. Lo strano nome glielo ha dato Tertuliano Maximo Afonso, ecco cosa succede quando si ha un padrone erudito,

invece di battezzare l'animale con un appellativo che lui potesse captare senza difficoltà per le vie dirette della genetica, come nel caso di Fido, Pilota, Sultano o Ammiraglio, ereditati e successivamente trasmessi generazioni dopo generazioni, è stato messo piuttosto il nome di un canide che si dice sia vissuto quindici milioni di anni fa e che, secondo quanto certificano i paleontologi, è il fossile Adamo di questi animali a quattro zampe che corrono, fiutano e si grattano le pulci e che, com'è naturale negli amici, di tanto in tanto mordono. Tomarctus non è venuto qui per trattenersi a lungo, dormirà qualche minuto rannicchiato ai piedi del letto, poi si alzerà per andare a fare un giro per la casa, a vedere se tutto è in ordine, e alla fine, per il resto della notte, sarà vigile compagno della sua padrona di tutte le ore, salvo se dovrà uscire per andare ad abbaiare nel cortile e via facendo bere un po' d'acqua nella sua ciotola e alzare la zampa nell'aiuola dei gerani o nel cespuglio del rosmarino. Tornerà nella stanza di Tertuliano Maximo Afonso alle prime luci dell'alba, appurerà che anche questa parte della terra non ha cambiato posto, è ciò che i cani apprezzano di più nella vita, che nessuno se ne vada via. Quando Tertuliano Maximo Afonso si sveglierà, la porta sarà chiusa, segno che la madre si è già alzata e che Tomarctus è uscito per accompagnarla... Il cane ha aperto gli occhi, li ha richiusi, li ha aperti di nuovo, doveva aver pensato che era arrivata l'ora di alzarsi e andare a vedere in cortile se i gerani e il rosmarino erano cresciuti molto dall'ultima volta. Si è stiracchiato, prima le zampe anteriori e poi quelle di dietro, allungando il dorso più che poteva, e poi si è avviato verso la porta. Dove vai, Tomarctus, ha domandato quel padrone che solo di tanto in tanto si fa vedere. Il cane si è fermato sulla soglia, ha voltato il capo in attesa di un ordine comprensibile e, siccome non arrivava, è uscito...