Particolare fronte pedigree

Il pedigree (questo sconosciuto). Sì, vabbé, ma cos'è un pedigree? Intanto cominciamo col dire quel che non è: non è certo un documento aristocratico che indica l'alto lignaggio e l'esclusività del cane. Insomma, il pedigree non è l'attestazione del quarto di nobiltà magari da esibire in società come un gallinaccio. È un documento tecnico. Il certificato genealogico, si chiama anche così, come prima cosa ci indica appunto la genealogia del cane (i suoi antenati) oltre ai suoi dati identificativi (tra cui il microchip, la data di nascita, il proprietario, l'allevatore), i controlli fatti (ma questo sarebbe migliorabile) e gli eventuali risultati degli ascendenti nelle valutazioni tecniche, l'appartenenza alla sua razza. Dal pedigree è possibile capire se c'è un lavoro ragionato dietro al cucciolo, un'idea di massima sul livello di consanguineità, se si tratta di accoppiamenti a caso o no. Il pedigree di per se non può però promettere un cane in assoluto corretto (quello è legato appunto al "lavoro" che c'è dietro) e chi lo dice forse racconta balle. Questo certificato, soprattutto, attesta, ed è l'unico valido, che l'animale è appartenente a quella razza. Un cane, anche se corretto, non può essere definito di razza senza pedigree.

E qui (tralasciando il singolo proprietario che ha fatto accoppiare la sua cagna per il cane dell'amico e per disconoscenza non si è preoccupato del certificato) è il primo importante punto: il rilascio del pedigree ha un costo irrisorio, ancor più irrisorio se lo rapportiamo al costo dell'allevamento di una cucciolata. Irrisorio quanto? Diciamo che, al momento in cui scriviamo, per una cucciolata di cinque soggetti, per l'allevatore è poco più di 25 euro a cucciolo. E allora perché non rilasciarlo? E, soprattutto, perché c'è chi offre cuccioli a prezzi diversi se con o senza pedigree, prezzi enormemente diversi? Per ottenere il pedigree dall'ENCI è solo necessario avere i due genitori con certificato e sbrigare nei tempi, e ripetiamo con costi assolutamente irrisori, le pratiche. Diciamolo, se c'è "un'offerta" (da piazzista) diversificata, sotto c'è qualcosa di strano, molto strano. Poi  se l'offerta è relativa allo stesso cucciolo, beh, visto che i tempi per richiedere all'ENCI il pedigree sono definiti e non è poi più possibile farlo, la fregatura è più che palese. Sicuramente c'è un commerciante di animali, un canaro? un importatore? oppure qualche strana manovra sui certificati (o certificati farlocchi di enti anch'essi farlocchi). Quindi se capita, prendere subito un'altra strada! In più, non essendo definibile "di razza" un animale sprovvisto di pedigree, il vendere un cucciolo senza, dichiarandolo di razza, configura anche il reato di truffa. Ma poi è la cosa meno importante, l'importante e che se dietro al cucciolo si mostra un affarista al limite del legale, probabilmente, certamente, anche la salute del piccolo sarà messa a rischio, così come la salute dei genitori. Quindi può essere una cartina al tornasole chiara per non incentivare questi traffici. È un primo passo, ma certo non il solo, per comprendere cosa sia meglio evitare, soprattutto per non favorire certe aberrazioni.
Quindi, ricapitolando, il certificato genealogico ci mostra gli antenati e i controlli, certifica il cane appartenente ad una determinata razza, non garantisce in assoluto la tipicità del soggetto, ha un costo pressoché nullo, se non c'è, nella cessione di un cane definito di razza, oltre che illegale dietro c'è sicuramente qualcosa di "molto strano".
Ricordiamo, in calce, ultimo ma non ultimo, che cani senza pedigree, belli e dolci, ce ne sono tanti (troppi e forse se non ci fosse la tratta dei canari il fenomeno - quello dell'abbandono - sarebbe ben più ridotto ché l'allevamento - quello propriamente definibile allevamento - è purtroppo solo la punta di un iceberg per quel che riguarda l'affaire cani) e non solo cuccioli, nei canili o gestiti da organizzazioni volontarie e forse sarebbe meglio rivolgersi lì.

come si richiede il pedigree per i cuccioli

  • i genitori devono essere in possesso del certificato genealogico
  • il proprietario della fattrice deve presentare alla delegazione ENCI di competenza, entro 25 giorni dalla nascita, il modello A (denuncia di monta/nascita) controfirmato dal proprietario del maschio, con riportati dati dei genitori, razza, numero di cuccioli e sesso (in caso di riproduttore selezionato, stallone con più di 5 cucciolate, campioni di bellezza, inseminazione artificiale, cani esteri in stazione di monta, è anche richiesto sia stato depositato un campione biologico dei genitori - generalmente sangue - presso un laboratorio riconosciuto dall'ENCI)
  • entro i 90 giorni di vita dei cuccioli va presentato, sempre a cura del proprietario della femmina, il modello B (iscrizione di cucciolata) che riporterà, cucciolo per cucciolo, i dati (colore, sesso, nome, eventualmente proprietario a cui viene ceduto) e numero di microchip che sarà stato fatto inserire, con certificazione veterinaria di apposizione e contestuale iscrizione all'anagrafe canina

Il certificato genealogico verrà rilasciato dall'ENCI entro circa un mese. L'iscrizione avviene per via telematica in tempo reale.

 

 

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