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Ancora alcuni disegni tratti dal "vecchio" libro "Dalla parte del lupo" del biologo prof. Luigi Boitani.
Immagini relative sempre al selvatico. Nel linguaggio del corpo la coda riveste un ruolo molto importante.
Vorremmo solo sottolineare due cose: generalmente in linguaggio tecnico si parla di aggressività e paura, che poi sono facce della stessa medaglia e dal cui equilibrio deriva la risposta del soggetto.

Abbiamo sempre detto che il Siberian Husky ha un grande istinto di caccia, e sempre lo ripetiamo a chi ci viene a chiedere un cane. Istinto assolutamente incoercibile per molti soggetti. Allora, è improponibile la convivenza di questo cane con un gatto (o, perché no, con altri piccoli animali)? Cerchiamo di rispondere e di cercare di valutare le varie possibilità.
Intanto diciamo: sì, è possibile. Ciò che avviene è che il Siberian, una volta accettato il gatto nel suo branco, lo considererà un componente di questo e non lo vedrà più come preda. Aggiungiamo che il gatto, conoscendo il suo cane, non avrà quegli atteggiamenti di fuga che stimolano nel cane l'istinto di caccia.

"(...) Diarrea cronica (...) Le cause sono molto numerose, ma per quanto riguarda il Siberian Husky esiste una causa principale: la cattiva digestione glucidica. Infatti, non è raro constatare che, in questa razza, la distribuzione di una dieta che non porrebbe problemi ad altri cani, diventa causa di diarrea persistente. Questo fenomeno è senza dubbio da attribuire a un'insufficienza di certi enzimi digestivi (amilasi pancreatica) caratteristica della razza e senza dubbio di tutti i cani nordici (...)" Dominique Grandjean - veterinario - "Il Siberian Husky" - De Vecchi editore

Vogliamo mostrarvi alcuni disegni relativi al lupo, e tratti dal libro, datato quanto famoso, del prof. Luigi Boitani "Dalla parte del lupo", che mostrano una serie di atteggiamenti e di mimiche ritualizzate nell'incontro tra diversi individui.
Generalmente questo linguaggio, che viene diversamente traslato anche nel gioco (l'importanza del gioco è fondamentale per la stabilità del branco e per l'apprendimento), serve a tenere coeso ed in equilibrio il branco evitando le situazioni di scontro reale al minimo.

Cogliamo l'occasione di una recente disavventura, fortunatamente ben risolta, per parlare del morso di vipera. Iniziamo col dire che le vipere non hanno la minima intenzione di mordere il cane o noi, sono animali schivi, e, per così dire, non rientriamo nel loro "target". Sono predatori di piccoli mammiferi, come i topi, e rettili. Questi serpenti sono attivi durante i periodi caldi, diventano inattivi a temperature basse. Hanno un importante ruolo nell'ecosistema e pertanto vanno rispettati. Insomma, il morso lo possiamo considerare un accidente.

Per cortese concessione della pagina Facebook SleddogWorld, pubblichiamo questa interessante intervista al prof. Dominique Grandjean, realizzata da Andrea Schembri. Ricordiamo che il prof. Grandjean è un esperto veterinario francese che si occupa (anche) di cani nelle competizioni di sleddog. Conosciuto da molti pure per il suo libro "Il Siberian Husky" pubblicato, ormai parecchio tempo fa, in Italia dall'editore De Vecchi.
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