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Parlare di cani da guardiania e di lupo, della "gestione" del lupo può essere anche un'ottima palestra per parlare del cane e, ancora una volta, del significato della razza. Un po' di tempo fa sono girate sul WEB delle foto di due cani da Pastore Abruzzesi che fronteggiavano due lupi. Una la pubblichiamo, presa dalla pagina FaceBook di una fotografa naturalista - qui il suo profilo - è stata realizzata dal signor Secondino Cimini semplicemente con uno smartphone.
E siamo alla versione 5.1 del nostro sito: un po' di rimaneggiamento grafico, una piccola revisione dei testi, insomma leggeri aggiornamenti sul lato pubblico, una più sostanziale revisione sul lato del codice. E un po' ci viene voglia di guardarci indietro...
Intanto diciamo che la zia a cui ci riferiamo non è quel vezzeggiativo con cui qualcuno si autoappella chiamando il suo cane (bello di zia, come anche bello della tua mamma) che al cane poi non fa tanto bene. La zia a cui ci riferiamo è un termine tecnico mutuato dall'etologia e si riferisce, negli animali sociali che condividono l'allevamento dei cuccioli, a quelle femmine giovani e gregarie che aiutano appunto la mamma in questo delicato compito.
Succede che Agata, cagnolina in attesa di cuccioli, inizia a scomparire durante le uscite nel grosso recinto dove i cani vengono fatti sgambare. Tarda, al richiamo per rientrare nei box per il pasto. La si cerca con gli occhi e non si riesce mai a vedere dove sia. Incuriositi si va a cercare dove possa nascondersi. Ed ecco, sotto un albero di nocciolo, un piccolo buco; si guarda meglio e, dopo un breve tunnel, poco più di mezzo metro, si apre un'ampia camera a cupola sostenuta dalle radici dell'albero e dal fondo a conca. Una tana a regola d'arte!
E sarà difficile poi convincerla a non tornarci e, una volta nati, a non cercar di portarci i cuccioli.
E' bello osservare, nelle dinamiche di un branco, il comportamento di soggetti castrati (per motivi vari, generalmente per noi di salute) durante la fase dei calori (che ovviamente avvengono sincroni). E' evidente una comunicazione feromonale, oltre, crediamo, una risposta culturale.
La cataratta giovanile è, nel Siberian Husky, forse la patologia a carattere ereditario a maggior frequenza; sicuramente la più frequente tra le patologie oculari su base o sospetta base genetica, il che giustifica appieno la dovuta attenzione da prestare nei controlli specialistici dei riproduttori. Quindi è ovvio l'interesse che può esserci per un allevatore circa le cataratte in senso lato, volto anche a distinguere eventuali patologie non a carattere familiare che possono "distogliere" soggetti dalle linee riproduttive con danni alla ricchezza genetica della razza.
Così troviamo molto interessante un articolo pubblicato a cura del noto allevamento ungherese Star'n Nordica sul suo sito http://nordicasiberians.hu/cataract.html (nota 4/2023 non più in linea) e relativo alla cataratta su base nutrizionale, tipica in alcuni soggetti che hanno ricevuto allattamento artificiale, che nulla ha a che vedere con caratteristiche ereditarie.
Abbiamo pensato di tradurne alcune parti, in particolare le missive di due specialisti della materia. Rimandiamo la lettura completa dell'articolo sul sito http://nordicasiberians.hu/cataract.html (nota 4/2023 non più in linea) l'originale è in inglese.
Grazie a Star'n Nordica per il materiale pubblicato online