Vipera - Ph. Orchi - CC BY-SA 3.0
Vipera - Ph. Orchi - CC BY-SA 3.0

Cogliamo l'occasione di una recente disavventura, fortunatamente ben risolta, per parlare del morso di vipera. Iniziamo col dire che le vipere non hanno la minima intenzione di mordere il cane o noi, sono animali schivi, e, per così dire, non rientriamo nel loro "target". Sono predatori di piccoli mammiferi, come i topi, e rettili. Questi serpenti sono attivi durante i periodi caldi, diventano inattivi a temperature basse. Hanno un importante ruolo nell'ecosistema e pertanto vanno rispettati. Insomma, il morso lo possiamo considerare un accidente.

Per quel che ci riguarda, quando siamo nel loro ambiente, basta avere un minimo di accortezza, battere con un bastone prima di mettere le mani in un posto, non rovistare tra sassi e cataste di legno... e difficilmente avremo brutte esperienze. In un certo senso potremmo definire questo rettile un animale timido. Se disturbata la vipera tende a rintanarsi e rimanere immobile per poi cercare, se scovata, eventualmente una via di fuga. Il morso è l'ultima ratio. Per il cane il discorso è diverso, l'animale se sente la presenza del rettile cerca di stanarlo, spesso si avvicina molto anche semplicemente curiosando. E' ovvio che in questi termini il rischio del morso, in caso di presenza del rettile, diviene alto. Per un uomo adulto in salute il veleno inoculato non è letale. Per il cane può essere molto pericoloso, in caso di sfortuna, anche mortale. Dipende dal peso dell'animale, dal suo stato di salute, dal punto d'inoculo e, non ultimo, dal quantitativo di veleno iniettato. Infatti la vipera non sempre inocula un quantitativo costante di tossina, per lei preziosa, si può passare addirittura da un morso "a secco" fino allo svuotamento quasi completo delle ghiandole velenifere. Il quantitativo di veleno è anche dovuto al tempo passato dall'ultima predazione e dall'età e dimensioni del serpente. Per quel che riguarda il punto della morsicatura, purtroppo il cane la subirà quasi sempre sul muso, che non è un buon punto. In particolare il morso diviene ancora più pericoloso se viene interessato un capillare od una vena.
Ma quali sono gli effetti e come intervenire?
La tossina ha degli effetti sull'emodinamica, che possono essere abbastanza immediati, con possibile shock e collasso del cane; quindi può dare effetti, generalmente più tardivi, sulla coagulazione del sangue, con fenomeni anche di emolisi, nefrotossici, cardiotossici e neurotossici. Può creare fenomeni necrotici ed edematosi nella zona del morso. Ovviamente, a meno di voler vincere la coppa della sfiga, non tutti questi problemi si presenteranno!
La prima cosa da fare è la più banale ma anche la più difficile: mantenere una buona calma e cercare di trasmetterla al cane. Se siamo agitati agiremo male e l'animale, percependo il nostro nervosismo, si agiterà di conseguenza accelerando la messa in circolo del veleno. Lavare il punto della morsicatura con acqua o, se l'abbiamo dietro, con acqua ossigenata. Non usare alcool. Eviteremmo incisioni, suzione del veleno e simili che rischiano di peggiorare le cose e non migliorarle. Esistono delle siringhe per aspirazione, senza praticare incisioni, ci si può provare se la zona colpita lo consente ma non aspettiamoci molto. Per correttezza d'informazione, diciamo che esistono anche strumenti che utilizzando una scarica elettrica applicata nei punti del morso, promettono una denaturazione di parte del veleno. Non abbiamo documentazioni in merito, in teoria è possibile ma ci sorgono varie perplessità (soprattutto sulla necessaria "potenza" della scarica elettrica)... magari chiedete al vostro veterinario cosa ne pensi. Non ci faremmo comunque molto affidamento.
Come consiglio diremmo di portare dietro una fiala di cortisone pronta all'uso, chiedete sempre al veterinario prodotto e dosi. Sappiamo che alcuni professionisti non sono d'accordo a queste situazioni di "automedicazione" con farmaci sicuramente potenti come il cortisone. Qui, presuntuosamente, dissentiamo perché è un'azione che può veramente cambiare le carte in tavola, in particolare aiuta ad evitare o minimizzare lo shock iniziale (che può risultare esso stesso fatale) e impedisce un eccessivo edema (anch'esso può risultare pericoloso in riferimento al punto del morso) della zona colpita. Resta il fatto che non siamo dei veterinari, quindi sentite il parere del vostro medico.
Il siero non è più disponibile; in realtà da aprile/maggio 2017 dovrebbe essere stato autorizzato un medicinale veterinario della Sclavo (decreto del 14 aprile 2017, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 19 maggio). Sicuramente potenzialmente più pericoloso del morso per l'uomo, il siero per il cane potrebbe essere necessario ma sempre preferibilmente sotto controllo veterinario. Qualche ambulatorio di "campagna" riesce a procurarselo all'estero e potrebbe averne qualche dose. Ovviamente l'intervento coll'antidoto è più valido quanto più tempestivo.
Portate il cane rapidamente al primo ambulatorio raggiungibile, cercate di farlo muovere poco; laddove possibile, trasportatelo in braccio.
Ricordiamo, in calce, che l'incontro con la vipera non è così frequente e spesso il rettile riesce a rimanere acquattato e a non farsi trovare. Quindi sì attenzione, ma non rovinatevi coll'ansia una bella passeggiata montana!

Foto vipera by Orchi - modificata nell'inquadratura - licensa Creative Commons BY-SA 3.0

 

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