di Luis Sepùlveda
Non è un cane il protagonista. Ospitiamo un gatto e le parole, poetiche, del suo compagno. Luis Sepùlveda racconta Zorba nel momento più triste. Dalla postilla a La gabbianella e il gatto che le insegnò a volare, viaggio in Paradiso con il mio gatto Zorba.
Ho appena ricevuto la prima copia del mio ultimo romanzo, che ho scritto pensando ai miei tre figli, Sebastian, che ha undici anni, e i gemelli Max e Leòn, che ne hanno otto. Scriverlo è stato un atto d'amore verso di loro, e verso il personaggio centrale, il gatto Zorba, un gatto nero grande e grosso, che per molti anni è stato il nostro compagno di sogni, racconti, avventure.
Oggi, mentre mi veniva consegnato il primo esemplare del libro, un veterinario visitava Zorba, afflitto da una malattia che, in un primo momento, gli ha dato inappetenza, tristezza, malinconia e, alla fine, gli ha reso drammaticamente difficile respirare.
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