di Sir Ernest Shackleton
dal diario della spedizione in Antartide dell'Endurance
Crean aveva iniziato a portare i cuccioli sulla banchisa per farli correre un po', ed era uno spasso vederli trotterellare faticosamente mentre cercavano invano di procedere accanto alla slitta; di tanto in tanto lanciavano un'occhiata implorante di traverso, nella speranza di essere presi a bordo. Oltre a Crean, i cuccioli avevano eletto come padre adottivo Amundsen, che tiranneggiavano senza alcuna pietà.
di Jack London
Un grande cane lo seguiva a passo svelto: era un husky nativo, il vero cane lupo dal manto grigio che non mostrava differenze apparenti o caratteriali rispetto al fratello lupo selvatico. L'animale risentiva del freddo tremendo: sapeva che non era il momento giusto per viaggiare, il suo istinto lo metteva in guardia di fronte a una verità che i ragionamenti dell'uomo continuavano a ignorare.
di Stephen King
Pete abbaiò debolmente e la Anderson si ritrovò a contemplare il bracco con una malinconia così profonda che ne fu sorpresa e preoccupata. Peter era invecchiato. Da tempo ormai gli capitava raramente di rincorrere uccelli e scoiattoli o qualche rara marmotta.
di Daniel Pennac
Dall'esperienze, prima d'alunno "asino", poi d'insegnante: dall'anno della sua "maturità", Daniel Pennac ci manda un ricordo del suo cane.
A quanto pareva, tutti capivano più in fretta di me.
"Ma sei proprio duro di comprendonio!"
Un pomeriggio dell'anno della maturità (uno degli anni della maturità), mentre mio padre mi spiegava trigonometria, nella stanza che fungeva da biblioteca, il nostro cane venne quatto, quatto, a mettersi sul letto dietro di noi. Appena individuato, fu seccamente mandato via:
"fila di là, cane, sulla tua poltrona!"
di Carla Capponi
Dal libro di memorie partigiane di Carla Capponi: maggio - giugno 1944, nel tentativo di raggiungere il fronte in avanzata da Cassino, Carla Capponi viene catturata dai tedeschi a Labico, vicino Palestrina e fatta salire su di un camion. Ed ovviamente c'è un cane...
Stavo così seduta, quando vidi comparire sulla piazza un cane: aveva l'aria sperduta, ma appena mi vide corse verso il camion. Allora, pensando di far bene, lo chiamai, "cane, cane" sperando di far credere che avevo riconosciuto un cane a me familiare, quasi avessi ritrovato qualcosa che apparteneva ai miei nonni. L'animale ora saltellava felice sotto il camion e io cercavo di carezzarlo protendendo le braccia. L'ufficiale doveva aver seguito la scena perché venne verso di noi sorridendo, chiedendo a gesti se il cane fosse mio.
di José Saramago
Tomarctus, cane dal nome erudito, incontra il suo padrone che appare ogni tanto...
...La porta della stanza, che era solo accostata, si è aperta silenziosamente nella penombra. Tomarctus, il cane di casa, era entrato. Veniva a indagare se questo padrone, che compare solo ogni tanto, c'era ancora. E' di taglia media, un tizzone tutto nero, non come gli altri che quando li guardiamo da vicino si nota subito che tendono verso il grigio. Lo strano nome glielo ha dato Tertuliano Maximo Afonso, ecco cosa succede quando si ha un padrone erudito,
di Stefano Benni
Deodato, lo sfigato della compagnia, racconta il morso ricevuto dal cane più buono del mondo.
...Su questo braccio vedete la cicatrice del morso di un cane. Questo cane, di nome Benigno, era il cane più mite del quartiere. In dodici anni di pacifica esistenza mai, neppure provocato o torturato dai monelli del quartiere, aveva emesso più di un ringhietto di protesta. Ma quella mattina nevicava e io indossavo guanti gialli e blu.
di Luis Sepùlveda
Da "Le rose di Atacama" il racconto di un cane vagabondo. Dalla penna del poeta "anarchico" Sepùlveda.
Un giorno ormai perduto nella memoria degli abitanti di Resistencia, nel Chaco, per le sue strade calde ed umide fu visto camminare un forestiero che portava una chitarra e chiacchierava amichevolmente con un cane di razza ignota, che lo accompagnava fedele come un'ombra. Lo sconosciuto bussò alla porta di una pensione e dopo essersi presentato come artista girovago, cantante di boleri per maggior precisione, chiese se lui ed il suo cane potevano prendervi alloggio.
"Sempre che rispettiate le ore della siesta. Tu non canti e il cane non abbaia" gli risposero.
di Stefano benni
Ulisse incontra un Foxfirst... da Achille pié veloce
E quando quella solitudine cominciava a intristirlo, improvvisamente vide scodinzolare davanti a se un cagnolino. Apparteneva alla diffusa razza Foxfirst: mamma volpina e babbo il primo che se la tromba. Era bianco con mascherina nera, e sulla medaglietta c'era scritto Fantomas. Socchiuse gli occhi e si mise a defecare davanti a Ulisse. Ma non ci riusciva. Non trovava l'ispirazione. Restava lì a zampe divaricate, con un'aria tra sofferente e attonita. Poi invocò la musa Scatonia e riuscì a depositare al suolo una lenticchietta, un mezzo endecasillabo di merda. Quindi si mise a raspare come se dovesse sotterrare un osso di brontosauro, o nascondere le sue tracce a un'orda di licaoni.
di Stefano Benni
Pisolo, il cane "salsicciometiccio" di Margherita Dolcevita. Dall'omonimo libro di Stefano Benni, come sempre un romanzo con un sorriso drammatico.
Ero eccitatissima, avrei voluto svegliare mamma o il nonno o i miei fratelli, ma era tardi e così ho fischiato per chiamare Pisolo e lui è venuto.
Pisolo è il mio cancatalogo, perché più che un incrocio è veramente un catalogo di tutte le razze canine e animali e forse vegetali apparse sulla Terra, mi fanno ridere gli esperimenti sul diennea e le clonazioni, Pisolo è più complicato, è uno dei più misteriosi arcimboldi della natura. Potrei descriverlo così:
di Luis Sepùlveda
Non è un cane il protagonista. Ospitiamo un gatto e le parole, poetiche, del suo compagno. Luis Sepùlveda racconta Zorba nel momento più triste. Dalla postilla a La gabbianella e il gatto che le insegnò a volare, viaggio in Paradiso con il mio gatto Zorba.
Ho appena ricevuto la prima copia del mio ultimo romanzo, che ho scritto pensando ai miei tre figli, Sebastian, che ha undici anni, e i gemelli Max e Leòn, che ne hanno otto. Scriverlo è stato un atto d'amore verso di loro, e verso il personaggio centrale, il gatto Zorba, un gatto nero grande e grosso, che per molti anni è stato il nostro compagno di sogni, racconti, avventure.
Oggi, mentre mi veniva consegnato il primo esemplare del libro, un veterinario visitava Zorba, afflitto da una malattia che, in un primo momento, gli ha dato inappetenza, tristezza, malinconia e, alla fine, gli ha reso drammaticamente difficile respirare.
di Michail Bulgakov
Banga, il molosso del Procuratore della Galilea Pilato... Da "Il Maestro e Margherita"
...A una delle svolte si fermò di colpo e fischiò. In risposta rimbombò nel crepuscolo un basso latrato, e dal giardino balzò sul balcone un gigantesco cane grigio dalle orecchie aguzze, con un collare ornato di piastre dorate.
- Banga, Banga, - gridò debolmente il procuratore.
Il cane si sollevò sulle zampe posteriori e pose quelle anteriori sulle spalle del padrone facendolo quasi cadere, e gli leccò la guancia.
di Stefano Benni
Il Rottweiler Storace, da Dottor Niù
...Sono uscito dalla finestra ma sono stato subito assalito da Storace, il mio cane rottweiler, che mi riconosce solo se gli urlo una parola-chiave insegnata dall'istruttore, parola che purtroppo non ricordavo e che conservo nell'agenda del telefonino bloccato. Dopo una dura lotta e coi pantaloni a brandelli, sono riuscito a raggiungere la strada e a fermare un taxi, ma mi sono accorto che non avevo soldi perché li avevo lasciati nella valigetta Personal la cui combinazione è contenuta nel computer...
Jerome Klapka Jerome
Montmorency non mancava di partecipare a tutto questo, naturalmente. La massima ambizione di Montmorency nella vita è quella di stare tra i piedi e di farsi insultare. Se riesce ad intrufolarsi ovunque sia particolarmente indesiderato, a diventare un rompiscatole pazzesco facendo infuriare la gente ed a sentirsi arrivare disparati oggetti tra capo e collo, allora sente di non aver sprecato la giornata.
di Stefano Benni
Il Cantango, uno degli strani abitanti di... Stranalandia, appunto. Da "Stranalandia"
Uno degli spettacoli più straordinari di Stranalandia è veder danzare il cantango, il cane ballerino di tango. Agile e fascinoso, con i baffi neri rilucenti di brillantina, il cantango fa sospirare tutte le animalesse dell'isola. Al ritmo di un vecchio giradischi trovato sul relitto di una nave, è capace di danzare il tango intere notti con la partner di turno.
di Michail Bulgakov
Pallino mette il guinzaglio. Da "Cuore di cane"
...Il giorno seguente al cane fu messo un grosso collare scintillante. Lì per lì, guardandosi allo specchio, Pallino si sentì tristissimo, infilò la coda fra le zampe e si nascose in bagno, meditando sul sistema migliore per liberarsi del collare strofinandolo contro qualche baule o qualche cassa. Ma ben presto capì d'essere uno stupido. Zina lo condusse a passeggio al guinzaglio, lungo il vicolo Obuchov. Pallino si sentiva un galeotto, ardeva di vergogna, ma dopo aver percorso la Precistenka fino alla chiesa del Salvatore, capì perfettamente che cosa significhi un collare nella vita quotidiana.
di Italo Calvino
Da "Il barone rampante"
Eppure Cosimo cominciava ad accorgersi del tempo che passava, e il segno era il bassotto Ottimo Massimo che stava diventando vecchio e non aveva più voglia di unirsi alle mute dei segugi dietro alle volpi ne' tentava più assurdi amori con cagne alane o mastine. Era sempre accucciato, come se per la pochissima distanza che separava la sua pancia da terra quand'era in piedi, non valesse la pena di tenersi ritto.
di Marco Polo
Da "Il Milione"
...Ora vi conterò della grande abondanza de' buoni cani ch'hae lo gran sire.
Egli è vero che 'l Gran Cane hae due baroni gli quali sono fratelli carnali, che l'uno ha nome Baia (Baian) l'altro Manga (Mingan); egli sono chiamati Tinuci (Cinuci), cioè a dire "quegli che tengono gli cani mastini". Ciascuno di questi fratelli hae diecimila uomeni sotto sé, e tutti gli diecimila sono vestiti d'un colore, cioè vermiglio e biodo.
di Jack London
Zanna Bianca incontra i suoi cuccioli; da "Zanna Bianca"
...Zanna Bianca guardò con occhio meravigliato. Collie ringhiò un avvertimento contro di lui, ed egli si tenne prudentemente a distanza. Il padrone, con la punta del piede, spinse uno dei cuccioli verso di lui. I peli gli si drizzarono pieno di sospetto, ma il padrone lo avvertì che andava tutto bene. Collie, stretta nelle braccia di una delle donne, lo guardava con gelosia e con un ringhio l'avvertiva che non andava tutto bene. Il cucciolo s'agitava davanti a lui
di Omero
Argo rivede Ulisse dopo vent'anni, dall'Odissea
...Così dicen tra lor, quando Argo il cane, / ch'ivi giacea, del paziente Ulisse, / la testa ed ambo sollevò gli orecchi. / Nutrillo un giorno di sua man l'eroe, / ma corne, spinto dal suo fato a Troia, / poco frutto potè. Bensì condurlo / contro i lepri ed i cervi e le silvesttri / capre solea la gioventù robusta. / Negletto allor giacea nel molto fimo / di muli e buoi sparso alle porte innanzi, / finchè i poderi a fecondar d'Ulisse,