I nostri articoli
di Maurizio Guiducci
Pubblicato su Ti presento il Cane online di Valeria Rossi
L’allevamento cinotecnico moderno, ma già la selezione primordiale effettuata dall’uomo e che ha staccato questa costola cane dall’ancestrale selvatico, facendone animale peculiare, diverso, domestico ed ausiliario nel lavoro, nel suo agire utilizza/ha utilizzato una pressione selettiva nella scelta ed impiego dei riproduttori. Ciò incide su ciò che otteniamo, morfologicamente e geneticamente, ed inevitabilmente sul pool genico e sulla biodiversità (leggi ricchezza di variabilità genica, ovvero maggior possibilità di rispondere all’ambiente; in definitiva un set enzimatico ricco e variabile).
di Maurizio Guiducci
Pubblicato su Ti Presento il Cane
Breve articolo sulla manifestazione tenutasi in sostituzione della traversata dei Simbruini del 2007 in sleddog, annullata per mancanza di neve.
Il 18 di febbraio doveva, a Campaegli, Cervara RM, concludersi la traversata non agonistica in sleddog, di 4 giorni, attraverso il Parco dei Simbruini organizzata da Cani Avventura. Doveva, poiché la pessima stagione ci presentava un paesaggio spoglio di neve.
di Maurizio Guiducci
Pubblicato su La Rivista del Trekking
Slitte e cani per una leggera uscita su neve in Abruzzo, Chiesola di Lucoli (AQ). Andare coi Siberian Husky alla ricerca dell’anima persa. Perché quando corri nel vento non puoi essere che vento.
di Maurizio Guiducci
Quando percorri una pista con i tuoi cani, quando corri insieme ai tuoi cani (e loro con te), qualsiasi cosa accada, inevitabilmente, incide sulla marcia di tutta la muta. Uomo e cani. Sia che tu arranchi, che una neck si rompa, che un cane sia affaticato. Tutta la marcia risentirà di quell'evento ed il ritmo, o anche la sosta, saranno dettati da ciò.
Spesso ho giocato a trovare un'allegoria tra lo sleddog escursionistico, sovente in solitaria, e la vita.
di Maurizio Guiducci
Pubblicato su Ti presento il cane
Quella che segue è la versione integrale (senza gli inevitabili tagli editoriali per esigenze d'impaginazione) dell'articolo presentato sul numero di settembre '05 de "Ti presento il cane". Il convegno "Impronte nella neve" si è svolto a Cervara di Roma il 29 maggio 2005.
di Maurizio Guiducci
Pubblicato su La Rivista del trekking
Febbraio 2005: Impronte nella neve, Alpi di Roma sleddog trail, traversata invernale di quattro giorni attraverso gli aspetti selvaggi del Parco dei Monti Simbruini. Cani, uomini ed impronte di lupo...
di Maurizio Guiducci
Non solo sleddog... Questo racconto, forse un po' "presuntuoso", ma tant'è, si svolge sullo sfondo di un palcoscenico di ghiaccio, fra prosa e poesia.
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di Manuela Rossetti e Maurizio Guiducci
Pubblicato sulle News del SHCI
Quanto segue è frutto del materiale raccolto in una nostra passata intervista al prof. Luigi Boitani. Materiale da cui scaturì un inserto allegato alla rivista Work Dogs di qualche anno fa (gennaio 2000). In realtà di materiale ce n’eravamo tenuto altro, proprio pensando ai nostri cani. Lo abbiamo riascoltato, tutto. Abbiamo preso un nuovo appuntamento col professore che, come già la prima volta, ci ha accolto più che gentilmente, e siamo tornati ad integrare alcune domande, altre ad aggiornarle. Partire dal lupo, di cui il prof. Boitani è uno dei massimi studiosi a livello mondiale, per arrivare al cane, e, quando possibile, al nostro Siberian. Tutto ciò passando per l’uomo. E si, perché la molla che aveva già allora mosso il tutto è stata proprio questo triplice rapporto. Lupo, uomo, cane (nell’ordine che volete).
di Manuela Rossetti e Maurizio Guiducci
ANCORA IL SIBERIAN HUSKY
Tornare di nuovo a cercar di "raccontare" un cane, il Siberian Husky, tanto conosciuto presso il grosso pubblico, spesso addirittura "mitizzato"; sovente dis-conosciuto e quindi purtroppo molto incompreso. L'occasione quella di una delle tante uscite invernali che organizziamo, in un inverno, quello appena passato, strano per i suoi capricci climatici e per la poca neve qui da noi in Italia Centrale. Uscite con cani, slitte ed in quest'occasione racchette da neve messeci a disposizione per un test da una nota ditta del settore.
di Maurizio Guiducci
Pubblicato su Bravo Cane
Il Siberian Husky, nell'immaginario collettivo il nordico per eccellenza. Per molti l'immagine stereotipata del cane da slitta. Figlio di un recente, da poco passato boom di pubblico, con un cane spesso di moda ed attrattiva meramente estetica. I famosi occhi azzurri, banalmente "occhi di ghiaccio". E se da una parte il lato "tendenza" in ciò ha ricoperto un ruolo centrale, anche l'attrattiva di un cane con forte spirito "selvatico" ha giocato e tuttora gioca a favore del fascino che per molti quest'animale ancor oggi possiede; fascino che spesso addirittura soggioga.
di Manuela Rossetti - Maurizio Guiducci
Pubblicato su Work Dogs
INTERVISTA DI MANUELA ROSSETTI E MAURIZIO GUIDUCCI
TESTO DI MAURIZIO GUIDUCCI
E' stato un colloquio di più di un'ora e mezza con postilla di scambio d'E-mail. Il Prof. Boitani ci ha ricevuto nel suo studio presso l'Università 'La Sapienza' di Roma. Gentilissimo sin dal primo approccio telefonico, si è reso disponibile alle nostre domande su tutto ciò che ruota tra cani e lupi e le domande sono presto divenute una piacevole conversazione, con digressioni, aneddotica e semplice scambio d'impressioni oltre che riferimenti ovviamente scientifici.
di Manuela Rossetti e Maurizio Guiducci
pubblicato su Work Dogs
Guardando alle regioni ex sovietiche è possibile trovare una miriade di razze canine appellate Laika, razze non riconosciute, per lo più legate ai territori ed agli impieghi (quasi tutti di caccia) di cui si avvalgono i popoli locali. Razze essenzialmente territoriali non soggette a pressione zootecnica finalizzata a quella che è considerata moderna cinofilia. Cani che inevitabilmente hanno risentito del clima politico esistito fino a poco tempo fa con la contrapposizione frontale dei due blocchi (e su questo inevitabilmente ritorneremo anche parlando del Laika della Siberia Occidentale).
di Maurizio Guiducci
Pubblicato su Work Dogs
Siberian Husky cane del grande, selvaggio Nord; nell'immaginario collettivo un selvatico da tenere in casa, un lupo coll'anima di cane. Ma poi non è stata la stessa molla, prima ancora del fine pratico, a far "iniziare" la domesticazione dell'ancestrale selvatico da parte dell'uomo? L'attrazione del cucciolo, il linguaggio dei piccoli di mammifero che travalica le barriere di specie; così un cacciatore un giorno...e la storia forse la conosciamo già tutti. Un cane coll'anima del lupo, un grande, da poco passato, boom di pubblico e molte incomprensioni.
di Manuela Rossetti e Maurizio Guiducci
Pubblicato sulle News del SHCI
Se l'insieme, (angoli, rapporti, appiombi, ed assolutamente non ultimo il movimento che di questi è conseguenza ed oseremmo dire sintesi), nell'aspetto morfofunzionale di un Siberian Husky (cane da lavoro, non dimentichiamolo) ha una parte fondamentale, il carattere dovrebbe rivestire un ruolo altrettanto importante. In zootecnia parlare del carattere comportamentale di una razza è elencare le caratteristiche peculiari che, derivate da quelle istintive della specie selvatica, sono accentuate, mitigate, rese predominanti o praticamente eliminate dalla pressione selettiva umana foss'anche primitiva; come per i caratteri morfologici del resto. Il tutto finalizzato al compito d'ausiliario che quell'animale aveva nei confronti dell'uomo.
di Manuela Rossetti - Maurizio Guiducci
Pubblicato sulle News del SHCI
"Io sono il Lupo / la fame è mia compagna / la solitudine la mia sicurezza. / Io giaccio di notte / freddo è il mio letto / il vento la mia coperta. / Io sono il silenzio / un'ombra nella foresta / impronte lungo il fiume. / La mia corsa è un lungo inseguimento / di scintille di fuoco / dalla pietra focaia della notte. / Io sono ucciso / ma mai distrutto / io sono il Lupo."
(Benny Lee Cames)
Senza voler entrare nello specifico dell'origine della specie canina (ma ci torneremo), possiamo in ogni caso riferirci con certezza al Lupo come modello del selvatico da cui il cane ha avuto inizio. D'altro canto il fatto che osservazioni su cani inselvatichiti, cioè cani nati in libertà da randagi e che mai durante i primi giorni di vita hanno avuto contatti con l'uomo, mostrino comportamenti in gran parte sovrapponibili a quelli del lupo (Luigi Boitani) ci confortano in questa scelta. I comportamenti etologici del lupo, così, ci sono di profondo aiuto nel comprendere le abitudini del suo parente addomesticato, capirne il carattere e capire le attitudini che ogni sottospecie canina (razza) ha evoluto nel tempo e sotto la pressione selettiva umana
di Maurizio Guiducci
Pubblicato su Work Dogs
Articolo di un po' di anni fa, alla fine dell'esplosione di "moda" per questa razza...
DOPO LA FINE DI UN INTERESSE DI MASSA
Quando la moda nei riguardi di una razza canina è in calo, come nel caso attuale del Siberian Husky, chi cerca un cane di quest'ultima è sempre più spesso una persona informata sulle caratteristiche e sulle esigenze che la razza ha. Passata l'onda dell'entusiasmo, sono sempre meno i caratteri "estetici" ad essere presi in considerazione, come il bianco/nero ed occhi azzurri, per capirci, e sempre più quelli caratteriali ed anche di tipo.
di Manuela Rossetti - Maurizio Guiducci
Pubblicato su Work Dogs
IL LAGORAI
"E se un giorno un pezzo di stella cadde dal cielo
ad incastonarsi tra mille torri
e l'urto con la terra la frammentò in sfasciumi che il freddo annerì
ma cui il sole mantenne il ricordo dei passati bagliori;
e l'acqua riempì le sue fosse,
ed il ghiaccio imperlò le sue ferite..."
La catena del Lagorai è una montagna d'origine porfirica, atipica rispetto alle cime dolomitiche da cui è circondata; Pale di S.Martino, Latemar, Catinaccio: catene montane che furono fondi marini e d'origine calcarea particolare. Diversa anche nell'andamento altimetrico; più morbida rispetto alle guglie che la cingono, con saliscendi continui per forcelle e passaggi per creste. Tra sfasciumi d'origine morenica, ricca d'acqua e costellata di laghi e piccoli ghiacciai. Spesso disdegnata dal grande pubblico che le preferisce le più famose, vicine, catene dolomitiche; amata dai valligiani (siamo sopra la Val di Fiemme, Trentino) che ne conoscono ogni segreto. Sentieri non particolarmente difficili ma spesso poco segnati. Ci è parso il posto ideale per provare i nostri cani, studiarne il senso d'orientamento e forse cercare di comprenderli, comprenderci meglio.
di Manuela Rossetti - Maurizio Guiducci
Pubblicato su Work Dogs
Passeggiando per posti pubblici con al guinzaglio il proprio Siberian Husky può capitare di sentire i più svariati commenti in merito al carattere e ad altre caratteristiche di questo cane: commenti vari nel numero ma sempre gli stessi per i contenuti. Capita al parco dove portiamo a sgambare i nostri Siberian, in un negozio, così come ad un'esposizione canina, dove il pubblico, attirato dal fascino che ancora questo cane continua ad avere sui più, fermo accanto alla gabbia dei Siberian in attesa di sfilare, si racconta le proprie convinzioni su questa razza canina. Spesso è gente che non ha neppure un cane, alle volte sono persone con una passata esperienza col Siberiano. Le leggende metropolitane su questi cani sono molte, spesso negative; cerchiamo di vedere perché. Come mai il rapporto con l'uomo occidentale (nello specifico in Italia) di questi affascinanti nordici è così, se non difficile, contraddittorio?
di Manuela Rossetti - Maurizio Guiducci
Pubblicato su Work Dogs
Work Dogs, 1998, il nostro primo articolo "serio" su di una rivista a tiratura nazionale. Una monografia sul Siberian Husky, parlando anche un po' di noi...
Non è per presunzione, d'esperienza dobbiamo ancora farne tanta ed in ogni caso pensiamo che anche fra vent'anni avremo ancora molte cose da imparare, che dovendo parlare del Siberian Husky, parleremo spesso di noi. E' che, in questi pochi anni d'esperienza cinofila, la nostra vita si è snodata parallelamente a quella del Siberiano.