Il comunicato della LAV sul lupo

Ci abbiamo inciampato ieri, su FaceBook; in realtà il piccolo articolo è del 20 marzo 2017. Crediamo comunque sia il caso di commentarlo.
In un momento in cui sull'affaire lupo si agitano parecchi personaggi, dove la questione è soprattutto in giochi di politica; quella colla "p" minuscola. Dove un'informazione corretta su questo selvatico sarebbe importante a livello di massa, ci si mette anche la LAV (che ha la sua cassa di risonanza).


L'originale lo potete trovare qui:
http://www.lav.it/news/convivere-uomini-lupi
compreso il link al comunicato .pdf, più lungo e un pochino più chiaro (ma mica tanto). Leggetelo prima di proseguire colla nostra lettura.
Intanto iniziamo col dire: se incontrate dei lupi, godeteveli! Siete stati fortunati, osservateli cercando di non muovervi e di spaventarli, non fate rumori e sperate l'incontro non duri il tempo di un attimo. Non lo dimenticherete.
E veniamo al breve compendio pubblicato dalla LAV. Iniziamo col dire che le perplessità sono immediate vedendo la fonte da cui è derivato: "Wolf safety in Alaska – Living safetly in wolf country" a cura dello stato dell'Alaska. Forse era il caso di cercare più vicino... magari fare una telefonata, inviare una mail a qualche biologo che quotidianamente si occupa di lupo, od anche ad un bravo guardaparco; non crediamo alla LAV manchino i contatti. Il lupo in Alaska, oltre ad appartenere ad una sottospecie differente da quello appenninico, cosa meno importante, soprattutto vive in una situazione di antropizzazione del territorio e contatti coll'uomo ben diversa; e questa è cosa molto più importante. Il lupo, da noi, vive in ambienti fortemente antropizzati, conosce perfettamente le abitudini e gli ambienti umani; inizia ad apprenderli da subito. E, mantiene forte il suo carattere elusivo. Insomma, considerando la "cultura" del lupo, non ci affideremmo a testi redatti per situazioni ben differenti.
E se questa è la prima perplessità, e non di poco conto, ciò che temiamo è un ulteriore segnale di allarme che viene trasmesso, anche se, ne siamo sicuri, le intenzioni erano diametralmente opposte; ma questa finisce per essere un'aggravante!
Si scrive sì che il lupo evita l'uomo e che sia molto raro incontrarlo ma poi tutto ciò che segue (e su alcune cose neanche concordiamo, ma manco un po') offrono l'idea di un incontro "bellicoso". Insomma, laddove sarebbe necessario un momento di calma per tutti (e dare alla scienza il ruolo della scienza e alla politica quello della Politica) e spegnere allarmismi dannosi, si rischia, pur se in piccolo, e peggio che mai, involontariamente e da una posizione di parte (del lupo), di soffiare sul fuoco.
Lo ripetiamo, il lupo, che da noi conosce benissimo gli ambienti con forte presenza antropica, dove di fatto cresce, e gli uomini, con cui di fatto convive, è estremamente elusivo. C'è ma non si vede. Teme l'uomo e generalmente non è facile incontrarlo. Se accidentalmente succede, generalmente fugge, oppure, a debita distanza, resta curioso ad osservarci (e saremo stati baciati dalla fortuna). Cose diverse sono rarissime e non ci risultano documentazioni di aggressioni in Italia. Anacronisticamente sono più pericolosi (di gran lunga) i cani vaganti.
Sì, vabbè, ma se 'sto lupo proprio me lo trovo davanti? Resteremmo sì fermi, sì arretreremmo lentamente mostrando il volto ma mai fingeremmo un attacco. Il lupo scapperebbe sicuramente ma, nel caso della presenza di cuccioli, potrebbe considerarci un pericolo e rispondere colla disperazione. E' un'evenienza rarissima imbattersi nella tana, ma stiamo commentando quanto scritto, e dobbiamo sottolinearlo.
Se proprio il lupo non ci piace... arretriamo lentamente, volto all'animale, e facciamo qualche rumore: la suoneria del telefonino è più che sufficiente per mettere in fuga questo terribile predatore. Ma sarà mai stato così temerario da avvicinarsi tanto?
Il resto, gestione del territorio, il non lasciare residui di cibo, dovrebbe essere sottinteso nelle norme di una civile convivenza (tra uomo e tra uomo ed il resto dell'ambiente). La gestione dei cani (che col lupo, se soli, rischiano) deve essere attenta (e civile) ma in nostra presenza il lupo si terrà comunque fuori vista.
Chiudendo, il lupo sta andando incontro a parecchi rischi, la gestione della faccenda è complessa ma assolutamente potrebbe essere risolvibile, non serve che la LAV si metta in maniera ingarbugliata a dare indicazioni attingendo a documenti redatti in realtà ecologiche molto differenti, sperando di gettare acqua sul fuoco ma, probabilmente, ottenendo il risultato contrario. Sono piccole gocce, ma, goccia su goccia se non si è attenti, si rischia di bagnarsi.
Se lo incontrate, questo ferocissimo carnivoro, godetevelo!!!

 

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